venerdì 10 agosto 2007

Un disco per gli eroi

Questa è la storia di un abbinamento un po' insolito. Che, però, funziona. Ed è la storia di un feeling antico che torna a brillare: in un estate che, talvolta, ha saputo regalarci spunti di buona musica e qualche progetto interessante. In un periodo fortemente condizionato dall'istinto di contaminazione. In un'epoca di ricerca - non sempre premiata - del nuovo. O del poco usato. Questa è la storia di un percorso intrapreso da poco, con entusiasmo sano. La storia del pianismo discretamente colto di Nico Morelli che avvolge e protegge le percussioni un po' rustiche e la batteria solida e vivace di Enzo Lanzo. Abbinamento dai lineamenti tutt'altro che inediti, ci mancherebbe, ma ben amalgamato. E punto di partenza della rassegna Ceglie Open Jazz 2007, che - più avanti - riserverà la performance di piano solo di Matthew Shipp, il live Alessandro Marseglia e l'appuntamento con il quartetto dello stesso Ship.Il primo concerto della rassegna è dotato di temi ariosi, ben strutturati, interessanti; di melodie piene, spesso incalzanti. Per l'occasione, anche registrate: detto per inciso, in previsione di un imminente disco live, che comproverà l'impegno e il progetto alla base di esso. Un progetto inseguito caparbiamente da Enzo Lanzo, soprattutto: che affonda sul profilo degli eroi, di ieri e di oggi. Degli eroi classici, degli eroi paralleli, degli eroi di sempre, degli eroi nascosti. E sconosciuti. "Heroes" è un live che raccoglie poche cover (di Monk, ad esempio) e molte composizioni originali: sia di Nico Morelli (una per tutte: "Two Voices for the Queen") che di Enzo Lanzo (ci piace segnalare "Don Cherry" e "Kroma", che il pianista tarantino definisce "ambiziosa" e che il batterista si permette anche di vocalizzare: riavvicinandosi agli albori del suo cammino musicale). Qualcuna di queste, anche suggestiva: come "Ilva's Boys", che Lanzo esegue da solo, dedicandola agli eroi di casa nostra. Come quei ragazzi che perdono la speranza e la vita sul posto di lavoro. Come è puntualmente accaduto, più volte, nelle acciaieria di questa terra. Un brano serrato e denso, in qualche modo onomatopeico: nel senso che ricorda l'incedere del ciclo produttivo. Dall'altra parte, poi, Morelli è bravo e frizzante come ce lo ricordavamo: imprime il passo, detta i tempi, distribuisce note rotonde. Oltre tutto, il quarantaduenne compositore approdato a Parigi sembra, da un po', maggiormente visibile a queste latitudini: e la cosa non può che rallegrarci, dal momento che il suo talento è ormai unanimemente riconosciuto. "Con Nico - riferisce Enzo Lanzo - la collaborazione è datata. Si è interrotta, anni fa, ma l'abbiamo riallacciata. E, tra di noi, continua a esserci molta complicità". Pienamente tradotta sul palco, aggiungeremmo. Dove si sistemano anche i tributi dedicati a quei musicisti fuori dagli schemi: eroi pure loro, con diritto pieno. E dove, al momento dei bis, si aggiunge un altro amico di un passato prossimo, il contrabbassista Nico Catacchio. Non prima, però, che Nico Morelli abbia avuto il piacere di estrapolare un passaggio (la notissima "Santu Paulu") della sua ultima produzione discografica, "Un(folk)ettable", album che osa mescolare i ritmi del jazz con quelli delle tradizioni popolari salentine, distribuito dall'etichetta Universal.Parentesi finale: "Heroes" è una proposta, un dosaggio pianificato con intelligenza. Che, tuttavia, non tutti hanno colto (ma non è obbligatorio che debba esserlo, sia chiaro). Ed è un progetto di quelli che vanno vissuti, dal vivo, con una dose di attenzione in più: e questa, ovviamente, è un'opinione, la nostra. Un progetto, consentiteci di sottolinearlo, sciupato sin dall'inizio dalla scarsa educazone di tanti, troppi ascoltatori (o, meglio ancora, presenzialisti). Ovvero, da un tarlo che, indistintamente, corrode ormai dieci spettacoli su dieci (a Ceglie, oppure altrove, il discorso non cambia). E che sicuramente non sminuisce la buonissima volontà e l'ottima intuizione del gruppo organizzatore del festival (il Sagrato della Chiesa Madre, stretto dal castello, è suggestivo, e l'idea di rendere gratuiti gli eventi era e resta meritoria). Ma cominciamo seriamente a credere che, in Puglia (una delle regioni d'Italia in cui si produce più musica, la maggior parte delle volte aperta a chiunque, senza l'obbligo del tagliando d'ingresso), sia arrivato il tempo di cominciare a utilizzare più spesso la biglietteria. E chiedere una contropartita economica: simbolica, non più che simbolica. Sufficiente, però, ad incentivare il processo di selezione naturale. La selezione della platea.

Nico Morelli (pianoforte) & Enzo Lanzo (batteria e percussioni). Guest Nico Catacchio (contrabbasso)

Ceglie Messapica (BR), Sagrato della Chiesa Madre

Ceglie Open Jazz Festival 2007

(pubblicato dal sito www.levignepiene.com)