domenica 12 febbraio 2006

Incroci di tendenza

Ci affidiamo alla memoria, senza vincoli cronologici: prima Dalla, poi Battiato, Minghi, Antonella Ruggiero, quindi Teresa De Sio. Anche da queste parti, persino ultimamente. I nomi della canzone (d’autore) italiana scelgono sempre più spesso - sembra questa la tendenza – a incrociarsi e misurarsi (e, magari, ad affinarsi, completarsi, divertirsi: fate voi) con le note e le sonorità più classiche o seriose di un’orchestra sinfonica. Elaborando un progetto fuori dagli schemi, eppure dentro la logica musicale. Cercando percorsi alternativi che valichino il confine del deja vu e del già sentito. Inseguendo, forse, qualcosa di nuovo che, di fatto, nuovo non è più, da un po’. Tributando, tuttavia, sensazioni (quasi sempre, immaginiamo) godibili: e, dunque, rispondendo ad un’implicita richiesta della gente, che di sensazioni vuole vivere. Almeno dentro un teatro, un auditorium, uno stadio o un palazzetto dello sport. Dove cioè, si produce spettacolo: musicale e non solo. Il fenomeno che avanza si chiama commistione. Anzi, diciamo pure ci piace chiamarlo così. E ci provano in tanti, ormai. Dicevamo di Dalla: ha inaugurato, anni addietro, il discorso e proprio questo mese, a Taranto, si esibirà al fianco dell’Orchestra della Magna Grecia diretta da Luís Bacalov. Lo stesso ensemble che, a febbraio, ha condiviso per cinque serate gli applausi con Teresa De Sio, decurtando – probabilmente- il potenziale sonoro degli abutuali compagni di viaggio della cantante cavese, la Folkorkestra, ma assicurando al pubblico un’impressione finale di appagamento. Alla lista, poi, si è aggiunto anche Sergio Cammariere, autore che sa essere raffinato e intrigante, delicato e versatile. E ritrovatosi, ad inizio di marzo, sul palco dell’Auditorium della Guardia di Finanza del quartiere San Paolo, al fianco dell’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari diretta da Paolo Silvestri. Detto per inciso, il live, inserito nell’ambito della stagione concertistica dell’Orchestra stessa, ha convinto tantissimo: innanzi tutto per il suo confezionamento, semplice e diretto, cioè efficace, ma anche per la facilità di conversazione instauratasi tra l’attrazione principale (Cammariere, appunto) e l’esercito (quarantacinque elementi) dei musicisti di supporto, ai quali si sono aggiunti i fedelissimi del compositore calabrese (il sempre più interessante Fabrizio Bosso alla tromba, vero e proprio guest della serata, il navigato Luca Bulgarelli al contrabbasso e il batterista Amedeo Ariano, asciutto e, al contempo, vivace). Così come ha convinto lo stesso Cammariere, più sciolto e comunicativo rispetto al passato e, soprattutto, più disposto a improvvisare. E, perche no, a diversificare la scaletta (costituita dai passaggi più belli dei suoi due lavori pubblicati, “Dalla Pace del Mare Lontano” e “Sul Sentiero”), tanto da interpretare un omaggio a Luigi Tenco e proporre una rivisitazione di “Caravan”, di Duke Ellington. Sia chiaro, però: diversificare non è assolutamente necessario. E’ necessario, piuttosto, un progetto che sappia offrire e offrirsi: operazione, per l’occasione, pienamente riuscita. Conseguenza logica, quando nessuno ruba lo spazio altrui. E, in un’epoca dove impera il concetto di commistione, assicurarsi il rispetto dei ruoli non è mai facile.

Sergio Cammariere (voce e pianoforte), Fabrizio Bosso (tromba e flicorno), Luca Bulgarelli (contrabbasso), Amedeo Ariano (batteria) & l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari diretta da Paolo Silvestri

Bari, Auditorium della Guardia di Finanza

Stagione Concertistica 2005/2006 dell’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari

(pubblicato dal sito www.levignepiene.com)