sabato 13 aprile 2002

Grinta in movimento

«La mia fonte è il Brasile, il jazz fa parte di me». Tânia Maria Correa Reis è grinta, movimento, energia debordante. E` un piano carico di note, è musica che invade, suono corposo, forza, è voce decisa, profonda. Il suo jazz è colorato, vivace, senza schemi, intimamente brasiliano. Incalzante. «Live at the Blue Note» è la sua fatica più recente, datata duemilauno: pensato a Parigi, registrato dal vivo a New York, distribuito in Italia da marzo, presentato a Barletta (Teatro Curci) e Roma (Teatro Ambra Jovinelli) il tredici e il quindici aprile. Otto brani, otto momenti intensi: e un ritorno gradito. «Il jazz mi viene naturale, è la mia libertà d`espressione». Espressione forte, che dilaga. L`atmosfera, rigidamente latina, è salvaguardata, nota dopo nota. «La mia musica ruota attorno al jazz e al Brasile. E` libera, è diversa. Adesso, anche più semplice». Tânia Maria produce sensazioni, riempie il palcoscenico. Trascina. L`impatto, sul palco, è marcato. Il concerto è un concentrato di dinamismo puro, ritmato dalle percussioni di Mestre Carneiro, plasmato dalla concretezza della batteria di Luís Augusto Cavani e dalla puntualità del basso di Marc Bertaux: un`ora e tre quarti che scivolano lievi, senza indugi, senza attriti. C`è la produzione propria e c`è la rivisitazione, c`è la ballata e ci sono i classici che il pubblico ama e accompagna: è il caso dell`intramontabile "Mas Que Nada" targata Jorge Ben. La versione di "Sebastiana" (vecchio brano di Rosil cavalcanti) è frenetica, ampiamente arrangiata. "Aquarela do Brasil" di Barroso è appena accennata, ma la gente apprezza. E partecipa. Tânia Maria si concede, si lascia trasportare tra musica e versi. Talvolta autobiografici, semplici, eppure mai banali: "Deixei Minha Cidade com Doce Coragem", "Eu Canto Meu Pais, Eu Canto Para Ser Feliz`. Voce, piano, tastiere e improvvisazione, istinto. «Non preparo mai scalette, per i concerti». Tânia Maria ha personalità spiccata, dentro e fuori dal palco. «La musica, più di ogni altra cosa, è una scelta. E` una missione: io ho scelto la musica e la musica ha scelto me». Jazz, Brasile e ritmo afro-latini trovano un punto d`incontro, si fondono lontano da ogni cliché: la mistura elargisce musica viva, attraente. Sino alla fine, quando sgorgano gli accordi di "Florzinha", ispirata a Petit Fleur di Sidney Bechet. Tânia Maria è il Brasile che si agita, che pulsa.

Tânia Maria (voce, tastiera e pianoforte), Marc Bertaux (basso), Luís Augusto Cavani (batteria) & Mestre Carneiro (percussioni)
Barletta, Teatro Curci

(pubblicato dal sito www.musibrasil.net)