venerdì 20 maggio 2005

Graffiando il silenzio

Atmosfere brasiliane – diciamo anche erudite, ma pur sempre brasiliane – e italiche note d’autore. La rivisitazione della bossa nova, tanto gusto classico che ricorda anche e soprattutto Villa Lobos e il jazz europeo. L’incrocio si ripete: anzi, la commistione carbura. E la proposta si allarga, generando nuove tournée. La sana abitudine, cioè, si consolida, diventando motivo di soddisfazione, soprattutto a certe latitudini, dove è ancora possibile ascoltare musica brasiliana di qualità: ringraziando il concetto di contaminazione. Che, talvolta, induce a dubitare. O diffidare. Ma, che – sempre più spesso – offre date e situazioni altrimenti fruibili a fatica. Guinga e Gabriele Mirabassi: insieme ancora una volta, sempre più spesso. Soprattutto per pubblicizzare «Graffiando il Silenzio», il loro ultimo lavoro. Ultimamente (e prossimamente), attraverso molta Europa (Olanda, Austria, Inghilterra) e Stati Uniti. E, ovviamente, ospiti graditi anche in Italia: da Bologna a Roma, da Asti a Trieste. E applauditi anche a Lecce, nell’ultimo live della sezione invernale della rassegna Jazle 2005, curata dall’associazione culturale Dodicilune. Una rassegna che, ciclicamente, propone un po’ di Brasile all’interno di un cartellone di forte matrice jazzistica (quest’anno, per la cronaca, sul palco del Teatro Paisiello si sono alternati Bob Mintzer, il trio di Andrea Pozza, lo Steve Turre Quartet, Kenny Wheeler e John Taylor ).
Guinga e Gabriele Mirabassi: una voce (fugace e vellutata, apparsa in un solo pezzo), una chitarra (puntuale, ricercata, talvolta accademica) e un clarinetto (quello dell’artista perugino, virtuoso e ispirato). Misturando tutto, ne esce un repertorio incisivo, raffinato, elegante. Di matrice colta, ma popolare quanto basta: dove emerge la cura del particolare, del dettaglio. E una robusta dose di ironia: all’interno di uno spettacolo niente affatto legato o ingessato. Né stantio: ma vivo, intenso. E denso. Dove fioriscono un interplay assoluto e una complicità collaudata. E un’amicizia consolidata. «Ogni sera Guinga rinnova un’emozione fortissima. E’ un bel personaggio», fa sapere Mirabassi alla gente. Che ascolta in silenzio. Un altro sucesso, di questi tempi sgarbati.

Guinga (voce e chitarra) & Gabriele Mirabassi (clarinetto)
Lecce, Teatro Paisiello
Jazle 2005

(pubblicato dal sito www.levignepiene.com)