venerdì 25 febbraio 2011

Anyway, la svolta dei Berardi Connection


Dal jazz a sonorità più funky. Senza abbandonare la vecchia strada, ma aprendola a nuove esperienze. E, evidentemente, pure a nuovi incontri, a nuove collaborazioni. La terza fatica dei Berardi Connection è Anyway, album pubblicato e commercializzato nello scorso gennaio da Antibemusic, la stessa etichetta che aveva firmato, del resto, Do It! e The Way I Like, i due lavori precedenti del gruppo. Il cui nocciolo duro è costituito dal pianista Ettore Carucci e dal batterista Francesco Lomagistro. Attorno ai quali hanno ruotato i vecchi compagni di viaggio Vincenzo Presta (sassofonista e autore, tra l’altro, degli arrangiamenti), il trombettista salentino Andrea Sabatino, il bassista Antonio Petruzzelli, il trombonista Giuseppe De Marco e il contrabbassista Camillo Pace, oltre al percussionista Cesare Pastanella e ad alcuni ospiti (il trombettista Fabio Morgera, il sassofonista Max Ionata, Kelly Joyce, Joe Pisto, Ana Paula Lopes e Orlando Johnson).
Registrato tra agosto e ottobre del duemiladieci al Sorriso Studio di Bari, Anyway è una raccolta di undici brani: la maggior parte dei quali ("Walking in the Village", "The Right Time", "Indecision", "Running Away", "Never Without Love", "Zioma" e "Ironic Song") di sapore prevalentemente jazzistico, comunque fresco e moderno. Non così, invece, “Love Recipes” (ecco, infatti, l’incursione di Kelly Joyce, vocalist parigina di estrazione pop particolarmente legata, negli ultimi tempi, alla band, con la quale ha condiviso diverse situazioni live, anche e soprattutto in Puglia), “Taste the Funk” (con il contributo vocale di Orlando Johnson), “Just Let Me Be” (la voce è di Joe Pisto, lucano di origine, ma ormai trapiantato a Bologna) e “Mrs Miranda”, dove interviene compiutamente la trentaduenne Ana Paula Lopes, brasiliana di São Bernardo (è, per la cronaca, la città dove risiede l’ex presidente della repubblica Lula): quattro composizioni, cioè, che probabilmente segnano un punto di svolta dei Berardi Conection, sempre più attratti dall’idea di un rinnovamento della propria filosofia musicale. Che, peraltro, non fa che seguire determinate dinamiche discografiche e, comunque, la direzione delle preferenze popolari.
Anyway, allora, come punto di incontro tra il jazz e il funky o come terra di confine, da cui attingere al di qua e al di là. Ad ogni modo, un disco di ascolto immediato, dai ritmi diretti, niente affato cerebrale: per scelta. Come, probabilmente, sembra una scelta quella di editare un disco ogni due anni: mese più, mese meno. Per non perdere, forse, confidenza con il proprio pubblico di riferimento. Che, con queste premesse, è destinato a crescere. Soprattutto nelle fasce meno legate al jazz più ortodosso.

Berardi Jazz Connection (Ettore Carucci: fender rhodes, pianoforte e tastiera; Francesco Lomagistro: batteria; Vincenzo Presta: sassofono; Andrea Sabatino: tromba; Giuseppe De Marco: trombone; Antonio Petruzzelli: basso elettrico; Camillo Pace: contrabbasso; Cesare Pastanella: percussioni). Guest Kelly Joyce (voce), Ana Paula Lopes (voce), Joe Pisto (voce), Orlando Johnson (voce), Fabio Morgera (tromba), Max Ionata (sassofono)
Anyway (Antibemusic, gennaio 2010)