venerdì 20 agosto 2010

Il cuore nordico di Prelude


Va, viene. Riparte, ritorna. Francesco Angiuli è uno di quei musicisti di Puglia che hanno scelto le emozioni dell’esperienza all’estero. Che hanno scelto di confrontarsi, lontano dalle comodità di casa propria. Con culture musicali diverse, con profili di vita differenti. E con altrui scuole di pensiero. Naviga da tempo nel panorama jazzistico olandese: del quale, magari dopo qualche comprensibile apprensione (niente è scontato, nulla è dovuto), è ormai parte integrante. Muovendosi, però, abbastanza spesso: un po’ di qua e un po’ di là. Osservando con attenzione i palcoscenici dell’est dell’Europa. E senza aver mai reciso, tuttavia, i contatti con la sua terra. Anzi: Angiuli, contrabbassista monopolitano che ama le venature più moderne del jazz, in queste contrade scende di frequente. Trascinandosi, talvolta, alcuni pezzi del suo nuovo mondo musicale, che orbita nelle pieghe della musica nordica, ma anche nell’universo (tutto da scoprire) di paesi jazzisticamente emergenti come la Serbia o la Polonia.
Il ragazzo, questa volta, si fa accompagnare da Walter Wolff, pianista finlandese misurato ed essenziale, non ancora trentenne, e da Andreas Fryland, batterista ventisettenne che arriva da Copenhagen e che sa essere presente ed incisivo, pur senza picchiare su piatti e tamburi. L’occasione è utile a presentare Prelude, il recentissimo lavoro dell’European Trio, formazione che coniuga stile e sostanza, esibitasi in due date distinte: la prima a Valenzano e la seconda a Polignano, nel contesto di Persevisioni, manifestazione che incoraggia i filmaker, consumatasi in piazza San Benedetto. Prelude, ancora in attesa di essere commercializzato dall’etichetta Challenge, sarà stampato in autunno (il tempo di limare qualche dettaglio), ma offre sin da adesso un jazz corposo e attento alle linee melodiche: un particolare che la forte matrice nordica della formazione non lascerebbe sospettare. Il trio, ormai decisamente rodato, cura i dettagli, dedicandosi spazi abbondanti per assoli e improvvisazioni. Il palco, così, si divide equamente per tre, dispensando note di sicuro impatto e di sicura eleganza. Eleganza mai stantìa: e che mai corre il rischio di impantanarsi nella ricerca testarda di soluzioni impreviste o di effetti sonori esasperati, che talvolta macchiano le produzioni di questi tempi, spesso obbligate a rincorrere il gusto della novità a qualsiasi prezzo. «Ci conosciamo da un po’ – assicura Francesco Angiuli – e abbiamo ormai raggiunto un nostro equilibrio. Con Walter e Andreas abbiamo cominciato a girare per l’Europa e, oltre tutto, tutti assieme abbiamo condiviso con un vibrafonista di assoluto livello come Teddy Charles l’esperienza di un album registrato dal vivo, al Bimhuis di Amsterdam, editato di recente. Questo progetto, del resto, ha radici sufficientemente lontane: diciamo che nasce tre anni fa, mese più, mese meno». Ma non è tutto. «E sì, perché, prossimamente è previsto un live recording con Paolo Fresu, al quale abbiamo già fatto ascoltare diverse tracce del nostro lavoro. Ne è rimasto favorevolmente impressionato: l’accordo è di risentirci. E di confrontarci sul palco».

Walter Wolff (pianoforte), Francesco Angiuli (contrabbasso) & Andreaa Fryland (batteria) in "Prelude"
Polignano a Mare (BA), piazza San Benedetto
Persevisioni 2010