mercoledì 12 dicembre 2007

Il mondo di Gaber

Il mondo di Gaber è questa contemporaneità controversa e irriguardosa dei sentimenti, lo spazio di quarant’anni discussi e intensi, è la nostra storia incerta, è la società difettosa che sfugge, è questa strada che si torce e si biforca. E’ un mondo reale, lo specchio di quel che siamo. La variante di quello che avremmo dovuto essere. Il risultato, lucido e scabroso, di quello che abbiamo voluto diventare. Ma il mondo di Gaber è quello che Gaber ci ha lasciato. Né più, né meno. Come se il tempo non fosse transitato. Perchè l’evoluzione degli anni non ci ha spronati, non ci ha modificati, non ci ha migliorati. E’ lo stesso mondo che Giorgio Gaber ci ha raccontato. Trent’anni fa. Vent’anni fa. E dieci anni fa. Ancora vigorosamente attuale, immutato. Con i suoi tic, le sue debolezze, i suoi opportunismi, le proprie convenienze, tutti i conformismi, le cattive abitudini. Il mondo di Gaber è sempre qui. Tra noi. E Raffaele Zanframundo, massafrese ormai navigato sui palcoscenici della finzione, ha voluto riproporlo. Davanti ad una platea, quella del Teatro Pubblico Pugliese, circuito per il quale ha assemblato “Mondo G”, spettacolo teatral-musicale presentato alla stampa a Crispiano e, successivamente, al pubblico dell'Ideal di Manduria. In attesa di esportare il progetto a Castellana, Massafra, Manfredonia, Cerignola, Andria, Molfetta e Sannicandro Garganico. Proposta fedele all’originale, chiariamo sùbito. Perché i monologhi e le canzoni del repertorio gaberiano sono esattamente quelli che abbiamo conosciuto, senza sofisticazioni o rimaneggiamenti. Ma soltanto estrapolati da contesti (e spettacoli) diversi e, quindi, assemblati in un nuovo percorso: ovviamente propedeutico all’omaggio (perché di omaggio a Gaber, dichiaratamente, si tratta) pensato da Zanframundo. Che, peraltro, si arroga soltanto il diritto di collegare testi e situazioni. Facendosi accompagnare dalla voce e dalla gestualità di Davide Berardi e da musicisti storicamente aperti alla progettualità e, talvolta, anche alla sperimentazione. Come Vittorio Gallo, sassofonista versatile e ispirato, Adolfo la Volpe – chitarrista di impronta moderna – e Vito Maria Laforgia, contrabbassista che ama l’improvvisazione e che cura la direzione musicale dello spettacolo.“Mondo G” entra sulle note di “Torpedo Blu” e si lascia scivolare tra concetti di solidarietà e appartenenza, tra ideologie e politica, tra valori e libertà, fobie e amore («una parola strana»), paure e ipocrisie, potere e corruzione: sondando la caratura dei rapporti, l’uomo tra la gente, la gente attorno all’uomo. Strisciando contro tutti gli egoismi. Toccando le angolazioni del mondo, che poi è il mondo di Gaber. E che è ancora il nostro mondo: anche se Gaber non è più tra noi. E anche se il tempo continua a incalzare. Mentre, alle spalle, sfila l’Italia che sopporta, l’Italia di chi non possiede nomi e cognomi facilmente spendibili. L’Italia raccontata ne “Il Conformista” o ne “La Democrazia”, oppure in “Destra e Sinistra” e “Se Io Sapessi”, in “Si Può” e “La Libertà”. «E’ vero – ammette Raffaele Zanframundo- : Giorgio Gaber è la radiografia del mondo attuale, che è poi la ragione che mi ha spinto a proporre questo spettacolo. Nel mio modo di essere uomo di teatro c’è dell’ironico e del decadente, del grottesco e del lirico: e, in quest’ambito, la sua figura ha rappresentato un versante della cultura europea che è quanto di più frizzante e vivo la scena teatrale italiana abbia prodotto negli ultimi anni. Lo spettacolo si concentra su un attore e un quartetto che agiscono su una scena scarnificata, in cui gli unici elementi visibili sono un tavolino e due sedie che ospitano vari personaggi». Tutti rigosamente credibili.

Raffaele Zanframundo (voce recitante) & il Quartetto G (Davide Berardi: voce; Vito Maria Laforgia: contrabbasso; Adolfo La Volpe: chitarra-looping; Vittorio Gallo: sassofono)
Crispiano (TA), Centro Polivalente

(pubblicato dal sito www.levignepiene.com)