sabato 10 novembre 2007

Dischi - Two in One (Larry Franco)

Fedele alla linea, alla sua passione di crooner, al suo jazz quasi dimenticato – diciamo anche stagionato, non è un’infamia -, così fortemente anni cinquanta. E anche qualcosa in meno. Con il suo bagaglio di compostezza, che sa di garbo e di tempi distanti. Fedele alla strada tracciata, che non ha mai abbandonato. E che, ne siamo certi, non tradirà mai. Perché quel jazz datato, quelle note di Natalino Otto o Gorni Kramer, quel jazz italiano del dopoguerra, quegli standard made in Usa e quelle trame dixie sono il suo mondo, la sua palestra, il suo modo di sentire (e fare) musica. Eseguita puntualmente in patria (è tra i musicisti di casa nostra che produce più live, dentro e fuori la Puglia) e anche oltre i confini nazionali (Cuba, Romania, Marocco, Australia, Dubai: e dimentichiamo qualche altra mèta più o meno recente).Larry Franco è un pianista e una voce che ha ritagliato, negli anni, un proprio spazio. Coltivandolo attentamente, anche con spirito manageriale: curando i contatti, promuovendo capillarmente i propri progetti: e, quindi, sponsorizzando se stesso e il gruppo che lo segue assiduamente (il contrabbassista Ilario de Marinis, il batterista Enzo Lanzo, il sassofonista Michele Carrabba, il banjoista Renzo Bagorda). Incidendo, anche. Anzi, facendolo spesso. E sì, perché Lorenzo Franco detto Larry, tarantino di Fragagnano, corre spesso in sala di incisione. Persino più di una volta all’anno. E l’ha fatto anche ultimamente. L’ennesimo disco a suo nome, peraltro, è appena stato confezionato (viene distribuito proprio in questi giorni), si chiama «Two in One» e vanta l’etichetta Philology Jazz. Le dodici tracce posseggono una particolarità: possono essere considerate ventiquattro. E questo perché ogni passaggio mistura e sviluppa due spartiti diversi, che Franco interpreta con la sola voce, senza dedicarsi allo strumento. Voce accompagnata, sempre e soltanto, dal piano. Di alcuni amici, ma – soprattutto – artisti di solida militanza e riconosciuta classe: come Dado Moroni (presente in “These Foolish Thing” e “Portrait of Jenny” e in “You’d Be So Nice to Come Home to” e “In Cerca di Te”), Franco D’Andrea (in “East of the Sun and West of the Moon” e “Merci Beaucop” e in “Wild Waves” e “Do You Know What it Means to Miss New Orleans”), Nico Morelli (in “Sweet Georgia Brown” e “Non Sparate sul Pianista” e in “”My One and Only Love” e “le Tue Mani”), Renato Sellani (in “Donna” e My Foolish Heart” e in “Goodbay” e “Arrivederci”), Antonello Vannucchi (in “I’m Confessin I Love You” e “In un Vecchio Palco della Scala” e in “In a Sentimental Mood” e “Colpevole”), Eddy Olivieri, musicista tarantino stabilitosi a Los Angeles (“But Not for Me” e “Resta cu ‘Mme”) e, infine, Giorgio Cuscito (“Oh Lady Be Good” e “Marilù”). Ricapitolando, sette duetti, per cinquantasette minuti e mezzo di piano elegy, come lo stesso Larry Franco marchia l’intero lavoro, registrato tra la fine del 2005 e l’inizio del 2006 tra i due Mari e Roma, Bari e Milano e, infine, missato al Ciao Studio di Taranto. Dove, tra una tounée e la direzione artistica di alcune rassegne pugliesi, il crooner ama trovare nuove soluzioni discografiche. Fedeli alla linea, ci mancherebbe.

Two in One (Philology Jazz, 2007)
Larry Franco (voce), con Dado Moroni (pianoforte), Franco D’Andrea (pianoforte), Nico Morelli (pianoforte), Renato Sellani (pianoforte), Antonello Vannucchi (pianoforte), Edy Oliveri (pianoforte), Giorgio Cuscito (pianoforte)

(pubblicato dal sito www.levignepiene.com)