sabato 17 novembre 2007

Dischi - La Foule (Lisa Manosperti)

Ogni disco è un viaggio. Dentro la musica, dentro i suoi umori, i suoi colori. Dentro un progetto, all'interno di un tessuto di trame sonore. E il viaggio di ciascun artista è parellelo e convergente a quello di altri ancora: perché ognuno custodice angolazione, sensibilità, postura, tecnica e filosofia musicale proprie. «La Foule», l'ultimo disco firmato dalla voce di Lisa Manosperti per l'etichetta «Dodicilune», nel circuito commerciale da settembre, è anch'esso un viaggio. Ed è un viaggio ardito: con la sua filosofia e la sua postura, con la propria sensibilità. "Un voyage dans les lieux d'Edith Piaf", cioè un viaggio per i luoghi di Edith Piaf. Cioè di un'icona assoluta. Cioè, un percorso (periglioso, ammettiamolo) nelle maglie del passato, negli anfratti più suggestivi della musica d'autore francese, nell'opera acclamatissima di una personalità complessa e fascinosa che ha marchiato indelebilmente un'epoca. Undici tracce, alcune ampiamente conosciute (non poteva mancare "La Vie en Rose", ma ci sono anche "Les Feuilles Mortes", L'Accordéoniste", "Ne Me Quitte Pas" e "La Foule", che offre lo spunto per il titolo dell'intero album), undici interpetrazioni condivise con musicisti pugliesi (Davide Santorsola, Roberto Ottaviano, Felice Mezzina, Francesco Lomangino, Gaetano Partipilo e Nicola Pisani): è la Piaf di Lisa, è un tributo di buon gusto, ma anche gravido di personalità propria. Spieghiamo: la Manosperti non è la Piaf e, sicuramente, non ha la presunzione di esserlo. Eppure, riesce a creare ugualmente tanta atmosfera, senza autocondannarsi - per questo - a rincorrere il mito e quell'alone di maledettismo storicamente impregnato nel percorso musicale (e nella vita privata) dell'artista parigina. Eppure, il disco viaggia speditamente sui binari di una lucidità che scolpisce tutti i brani, ponderatamente arrangiati (da Santorsola e dalla stessa vocalist) e fortemente spruzzati di jazz, un jazz sempre presente e pregnante.L'interpretazione di Lisa piace perché appassionata. Più appassionata che aggressiva. E più avvolgente che tagliente. Ovvero, più melodica che frenetica. Più tenera, che tesa. Il viaggio è strutturato e il lavoro musicale che lo sorregge è evidente. E l'omaggio è privo di ovvietà, di decisioni scontate, di passaggi prevedibili: la perizia dei protagonisti del disco, ci pare, si pesa proprio qui. Perché il pericolo di impantanarsi, in una sequenza di cover (particolarmente prestigiose, oltre tutto), è sempre grande. Chi naviga i sentieri musicali lo sa. E chi non lo sa troverà facile immaginarlo. Ascoltando "La Foule", quella folla che - racconta Lisa nelle note di copertina - è un momento di solitudine. Cioè un'immagine, un'emozione, una condizione. La solitudine di una voce che s'insinua tra gli strumenti e il loro suono. E il suono è netto, solido.

La Foule - Voyage dans les Lieux d'Edith Piaf (Dodicilune, 2007)
Lisa Manosperti (voce), Davide Santorsola (pianoforte), Roberto Ottaviano (sax soprano), Francesco Lomangino (sax tenore e flauto), Felice Mezzina (sax tenore), Gaetano Partipilo (sax alto) & Nicola Pisani (sax baritono)

(pubblicato dal sito www.levignepiene.com)