sabato 1 settembre 2007

Sulla strada del turismo musicale

Se la vita è arte dell'incontro, forse la musica può essere considerata un incontro dentro le linee dell'arte. Almeno a Matera, in fondo ad un'estate meteorologicamente bollente e culturalmente abbastanza generosa: e, comunque, più che in altre occasioni, ci è parso di intuire. Un incontro attraversato da prove tecniche di turismo alternativo, dall'idea meravigliosa di un progetto duttile e, perciò, ulteriormente integrabile. E sostenuto dalla note itineranti del jazz. Un incontro che è poi la festa dell'Onyx, cioè una sintesi di live dislocati in diversi angoli del Sasso Barisano e del Sasso Caveoso, ma anche della Civita, ovvero del borgo storico della città lucana, di percorsi turistico-sonori, di intuizioni anche sufficientemente ardite per non sfuggire alla curiosità (il concerto all'alba, per esempio) e di degustazioni. Altrove, un'operazione come questa si chiamerebbe turismo musicale. Del quale, esplicitamente, magari non si parla. Ma che - di fatto - esiste: incidendo (positivamente) sull'economia locale. Pensate ad Umbria Jazz e alle attività stimolate dalla kermesse. E pensate ai pacchetti-vacanza collegati alle note dei Giardini del Frontone o del Teatro Morlacchi. Alle comitive che raggiungono Perugia con viaggi organizzati, da ogni angolo d'Italia. Ma prendiamo atto che, anche alle nostre latitudini, si cominci a pensare, ipotizzare, organizzare in questa direzione: e ne prendiamo atto con simpatia. Tributando della considerazione che merita il lavoro dell'Associazione Onyx e del suo promotore Luigi Esposito: che, di "Gezziamoci 2007 - La Via del Jazz", è ispiratore convinto. In attesa di essere anche estremamente convincente nei colloqui futuri con gli enti locali: che, peraltro, sembrano aver cautamente appoggiato l'evento. E che, però, dovranno fornire nuove risposte, fortemente concrete: quelle che servono a replicare la programmazione, a rafforzare l'impegno, a creare la continuità. Ovvero, i segreti dell'affermazione. "La Via del Jazz" è una proposta di fine estate inglobata nella consueta programazione, spalmata nelle quattro stagioni dell'anno, di "Gezziamoci". Dentro, c'è il fascino antico (forse, anche rivalutato) delle band itineranti (quattro, una per ogni giorno della rassegna: dall'Olivoil Jazz Band alla Jazz Moments, dalla Fanfara Populara alla Matera Street Parade), un fascino recentemente distribuito, dalle nostre parti, pure dal "Jazz Summer Festival" di Capurso. E c'è, poi, la soluzione "concerto più visita turistica in bus", attraverso alcuni dei luoghi più caratteristici di Matera (e, chi la conosce davvero, sa che sono diversi). E c'è, dicevamo, la magia delle note al sorgere del sole del quartetto di sassofoni Sax Four Fun, di fronte al suggestivo panorama delle chiese rupestri, appena oltre i confini urbani. Ma non mancano neppure i progetti originali, come "Fuori Fase", generato da Felice Mezzina e dall'Ensemble dell'Onyx appositamente per la quattrogiorni tra i Sassi. Oppure, gli ospiti che assicurano affluenza: come Mirko Guerrini (e il suo "Cirko", che praticamente chiude la manifestazione) e il più stagionato Lino Patruno, ancora motivatissimo conduttore di un viaggio immaginario negli albori del jazz, tra gli spartiti di Joe Venuti e Salvatore Massaro, di Louis Armstrong e Django Reinhardt, di Lang e Grapelli. Volti e situazioni sapientemente miscelati tra larghi, piazzette discrete, chiostri e testimonianze rupestri di indubbia suggestione, come il semplice eppure affascinante prospetto della Chiesa della Madonna de' Idris. La particolarità dell'idea, tuttavia, si ramifica nei dettagli: perchè i momenti musicali eseguiti dal vivo (non meno di tre per serata, ovviamente sincronizzati, alcuni presentati dopo la mezzanotte) sono parte integrante di diversi circuiti turistici che abbracciano l'intero bagaglio artistico e culturale di Matera. Ai quali si accede seguendo la banda itinerante, trait d'union sonoro dal pomeriggio alla sera inoltrata, dotata di un banditore e anche di una guida che si preoccupa di spiegare la storia di ogni singolo sito toccato dal percorso. Il resto, infine, lo fa la musica sparsa dal 30 agosto al 2 settembre: quella sicuramente meno jazzistica dei Têtes de Bois e quella manouche dei Les Manuages; quella più contemporanea dei Mas Que Nada, dei Jail-Break e dei Couleur Musique e quella ambiziosa dei Machine des Sons e del Quintetto Introverso; quella di largo respiro della Big Band del Conservatorio "Duni" di Matera e quella più tradizionale del Larry Franco Quartet e, appunto, di Patruno & His Blue Four. La musica che può (e deve) catturare, invogliare, canalizzare: per aprire nuovi orizzonti. Senza il sospetto di apparire (o sentirsi) svilita, utilizzata. Sembra arrivato il momento di provarci. Seriamente. E non solo a Matera.

Olivoil Jazz Band (Giuliano Di Cesare: tromba; Giuseppe Mucciaccia: clarinetto; Carlo De Toma: banjo; Michele Di Stasio: basso tuba; Saverio Pepe: banditore) in concerto itinerante
Fuori Fase (Felice Mezzina: sax tenore e direzione; Tommaso Capitolo: sax alto; Angelo Manicone: sax tenore; Emilio Tritto: sax baritono; Edoardo Cilla: sax alto; Michele Munno: sax alto, sax soprano e sax tenore; Michele Cappiello: sax tenore; Gianni Caputo: percussioni)
Les Managues (Umberto Viggiano: chitarra; Vincenzo Cristallo: chitarra; Giuseppe Venezia: contrabbasso) in “La Musica degli Zingari”
Lino Patruno (chitarra) & His Blue Four (Mauro Carpi: violino; Giacomo Bertuglia: contrabbasso; Michael Supnick: voce, trombone, cornetta e alto horn; Clive Riche: voce) ; guest Attilio Troiano (voce e sassofono)
Mas Que Nada (Michele Cappiello: sax tenore; Tommaso Capitolo: sax contralto; Renato Zaccagnino: chitarra; Daniele Quercia: contrabbasso; Giovanni Caputo: batteria)
Matera, varie location
Gezziamoci 2007 - La Via del Jazz

(pubblicato dal sito www.levignepiene.com)