lunedì 16 luglio 2012

Sound Briefing, vecchi ragazzi che si ritrovano

I ragazzi rampanti di un tempo si attrezzano ancora per scalare la musica e la vita, ma il tempo è più ottuso di noi e incalza per tutti, come scriveva qualcuno, e i ragazzi di allora sono ormai discretamente adulti. Addirittura, uno di questi (Fabrizio Bosso) è in cima ai pensieri di tanti appassionati del genere e ha decisamente guadagnato una popolarità alta e salda su tutta la penisola. E gli altri, come Claudio Filippini, Gaetano Partipilo, Giuseppe Bassi e Fabio Accardi, fanno parte da anni, a pieno diritto, della buona borghesia jazzistica di quest'Italia che sembra vendersi sempre più alle cover band e alla note di media e scarsa qualità. Ma sono ragazzi, questi, che negli ultimi anni del secolo passato condividevano gusti, tendenze, sogni, visioni ed esperienze artistiche. Pronti ad aprire la porta ad un universo misterioso e accattivante. Disposti a misurarsi, a progettare, ad aggrapparsi ad una o più idee, a sondare le strade che partono dalle sette note e portano chissà dove. E chissà quando. Tutti sulla piattaforma comune di un laboratorio musicale che, allora, era Bari. Dove lo stesso Bosso, piemontese di origine, era stato attratto o, forse, divorato. O, più semplicemente, adottato. E dove i ragazzi del Fez, il mitico Fez che Nicola Conte aveva inventato, provavano a costruirsi un futuro.
Questi ragazzi di un tempo, poi, hanno percorso strade diverse. Parallele, talvolta. Ma, in certi frangenti, pure convergenti. Stabilendosi altrove (come Bosso). Rientrando alla propria residenza (Filippini è pescarese). Rimanendo in Puglia (come Bassi e Partipilo), pur ritagliandosi la possibilità di viaggiare e arricchirsi. Oppure varcando le Alpi (è il caso di Accardi), per poi rientrare alla base. Ritrovandosi, però, alla prima occasione utile, qua e là. Comunque, con la promessa implicita di rivedersi, di risentirsi. Ognuo per proprio conto, dunque. E, nel bagaglio di ciascuno, un progetto condiviso. Che, un po' di estati e inverni dopo, Mordente Records (la giovane etichetta indipendente lanciata sul mercato proprio da Fabio Accardi, al suo terzo titolo) ha voluto ripescare dalla memoria. Ecco, così, Sound Briefing, un disco ufficialmente licenziato alla fine di maggio e sul punto di essere presentato al pubblico (al Mavù Club di Locorotondo, la notte tra il ventotto e il ventinove luglio, praticamente a ridosso della prima dell'edizione duemiladodici del Locus Festival, che si tiene proprio nella città della Valle d'Itria).
La fatica discografica del gruppo (The Jazz Convention, si chiama) nasce, in realtà, a ridosso dell'incontro live consumatosi nel duemilaundici a Molfetta e prova a misturare un ristretto numero di tributi ad alcuni big del jazz ("Billie's Bounce" di Charlie Parker, "The Rumproller" di Andrew Hill, "Yes I Can, No You Can't" di Lee Morgan) a sette composizioni originali ("Il Fiore Purpureo" griffato da Filippini e già presente in uno dei lavori a suo nome, "Silvesonic" e "Hozic" di Gaetano Partipilo, la serrata "Silly Toy" di Accardi, "In Volo" di Bosso e "Endless Dream" e la ballade "Daniela's Walking" di Bassi). Per inciso, proprio quest'ultimo titolo è dichiaratamente dedicato a Daniela D'Ercole, già compagna (di vita e di musica) del contrabbassista barese, prematuramente scomparsa a New York nel novembre scorso. Dai toni forti e accesi, Sound Briefing (prodotto da Puglia Sounds) è, in definitiva, un hard bop che si fa ascoltare con facilità e che, ovviamente, non dimentica di far spazio agli assoli e alle qualità interpretative dei singoli (particolarmente accattivante, in "Silly Toy", il dialogo tosto e sincero del sax di Partipilo e della tromba di Bosso). Del resto, una reunion è anche l'occasione migliore per divertirsi assieme. O no?

Sound Briefing (Mordente Records, maggio 2012)
Fabrizio Bosso (tromba), Gaetano Partipilo (sassofoni), Claudio Filippini (pianoforte), Giuseppe Bassi (contrabbasso) & Fabio Accardi (batteria)