giovedì 7 luglio 2011

Marco Bardoscia, il sognatore


Il sognatore non pianta paletti. E non possiede patria certa. Gira per il proprio regno immaginario e gode. Di se stesso, del suo idealismo e dei suoi sogni, appunto. Creandosi, a propria misura, un recinto un po’ vintage, démodé. E piazzando ai confini del suo mondo una barriera e una dogana: così, se qualcuno vorrà entrare, dovrà chiedere permesso. Esibendo visto e carta d’identità. E un altro bagaglio di sogni, da aggiungere a quelli che già circolano nella repubblica di nuvole. Sogni, oppure illusioni: fate voi. Perchè nessun’epoca e nessun personaggio hanno mai separato i due concetti: che, da sempre si accavallano, sorpassandosi e combinandosi.
Il sognatore, quasi sempre, è un artista. Del suono, dell’immagine o della parola. Forse, perchè l’interventista non conosce il tempo di riflettere. O quello di piegarsi ad una logica lontana dalla produzione di beni tangibili. Finendo per ignorare (e, di questi tempi ce ne rendiamo particolarmente conto, per ostacolare) l’arte, quindi la cultura. Ogni musicista, poi, è un sognatore, a suo modo. Perchè non sa (o non ha capito) che il mondo si arruffiana con i vincitori: che, quasi sempre, non sognano. Distruggendo, anzi, i sogni altrui. Ma, invece di redimersi, spesso il musicista insiste. Sprezzante, autolesionista. Maledetto. Almeno sino a quando non scala le vette della passione popolare: entrando a pieno diritto nel cuore dell’ingranaggio, nel vortice del sistema che lo plagia e lo annienta. Ma sono cose, queste, che accadono talvolta. E solo a pochi.
Anche Marco Bardoscia, come molti artisti della nota, è un sognatore. Anche di più: e non solo per quel ciuffo ribelle che lo allontana dalla necessità di apparire allineato e coperto. O per quell’aria vagamente strafottente che si trascina da sempre e che, peraltro, prova ad occultare la sua natura di ragazzo sincero e per bene, ma libero da orpelli mentali e genuinamente calato nella propria realtà. Perchè, per chi non lo conosce, Marco Bardoscia da Copertino è davvero così: e non ci fa. Lui, sì, è un sognatore verace. Nella quotidianità, ancora prima che nella musica. E ci tiene a ribadirlo: con la sua seconda raccolta di brani, appena licenziati dall’etichetta My Favorite. The Dreamer (Il Sognatore, appunto) segue di qualche anno la sua opera prima, Opening, e contiene dieci tracce, nove delle quali rigorosamente originali (“Ninna Nanna per la Piccola Sara", “Rêve au Petit Sablon", “Hallelujah per il Mondo", “31.12.2009", “Chica y Nano", “Jet", “Preludio al Sorgere del Sole", “Il Sorgere del Sole" e “Impro") e una rivisitazione di uno spartito firmato da Ned Washington e Victor Young, “Stella by Starlight").
Il contrabbassista salentino, al di là dei sogni e dei loro effetti sulla vita di ogni giorno, conferma ancora una volta la sua caratura creativa, maturata dalla ormai lunga militanza in diverse formazioni jazzistiche di impronta moderna, dalle frequentazioni importanti (uno per tutti, Paolo Fresu) e dalla doppia residenza (si divide tra il Salento e Bruxelles), lasciandosi accompagnare dagli amici di sempre (da Raffaele Casarano a Fabio Accardi, da Alberto Parmegiani a William Negro, da Giorgio Distante a Carla Casarano, da Gianluca Ria a Luca Aquino) e da Fernando Bardoscia, vocalist di famiglia. Il disco, che il Locomotive Festival di Sogliano Cavour avrà il piacere di presentare ufficialmente ad inizio di agosto, coniuga ascoltabilità ed effetti mixati al computer, semplicità e mancanza di riguardo per la rigidità degli schemi. Anche gli assoli non grondano di virtuosismo, puntando piuttosto ad un’efficacia di fondo, cioè alla fruibilità. Un lavoro, in definitiva, di istinti freschi e idee duttili. Che non vuole arrampicarsi su chissà cosa. Da ascoltare, senza affannarsi. Il prodotto di un sognatore che vuole continuare a crescere.

The Dreamer (My Favourite, giugno 2011)
Marco Bardoscia (contrabbasso ed effetti), Raffaele Casarano (sax alto, sax soprano ed effetti), Luca Aquino (tromba ed effetti), Giorgio Distante (tromba e computer), Gianluca Ria (trombone), William Negro (pianoforte), Alberto Parmegiani (chitarra), Fabio Accardi (batteria), Carla Casarano (voce), Fernando Bardoscia (voce)