lunedì 7 marzo 2011

Mega, un'etichetta per passione


«Non sapevo come spendere un po’ di denaro. Adesso lo so. Ma ognuno si diverte come può, a proprie spese. E io mi diverto anche così». Pasquale Mega, materano di origine e martinese di adozione, è un farmacista, non un mecenate. Ma la musica (anzi, il jazz) è parte integrante della sua vita. Meglio ancora: il jazz, per lui, è qualcosa in più di una parte. Il dottor Mega, del resto, appena può suona. Non dove càpita, ma dove ci si può esprimere, lontano dai locali più trafficati e dai rumori che fanno appassire le note. Dove, magari, esiste un pizzico di cultura dell’ascolto: e, vi assicuriamo, trovarli è dura. E non chiunque: ma con gli amici di sempre. O con buone firme del panorama musicale italiano. Il pianista Mega, peraltro, non fa degli spartiti la sua professione. Il jazz è una passione antica e solida. E, allora, può persino permettersi di scegliere, di selezionare. Senza pentirsene.
Dunque, pianista. Ma anche compositore: uno dei più lucidi e interessanti di casa nostra (un esempio è il suo ancora recente album, Coloriade, di cui abbiamo già parlato). E uno dei più integri, dal punto di vista stilistico. E, da poche settimane, pure ideatore e titolare di un’etichetta discrografica, Note Sonanti. «Che navigherà – si affretta ad aggiungere lo stesso Mega – nelle acque del jazz, l’universo che credo di conoscere meglio. Ma, soprattutto, del jazz di qualità. Non tutto e neanche di tutto: passerà solo quello che mi piace. Non è un business. Questo, per me, è un hobby. Un divertimento». Il manifesto programmatico è chiaro. E potrà spaziare indifferentemente tra progetti locali ed artisti nazionali. Come Ettore Fioravanti. Il batterista romano, infatti, firma il primo titolo della collana. Che si chiama Le Vie del Pane e del Fuoco, lavoro distribuito dall’Egea che esce dalla sinergia con Marcello Allulli (sax tenore), Marco Bonini (chitarra), Enrico Zanisi (pianoforte) e Francesco Ponticelli (contrabbasso e basso acustico). «Note Sonanti è una vera e propria scommessa – continua Mega - in un momento storico particolarmente delicato, sotto il profilo culturale. E in cui la musica, come ogni altra forma di arte, si ritrova a fronteggiare la stagnazione economica e una politica di scarsa attenzione. Eppure, ritengo che sia proprio questo il tempo di inventarsi qualcosa che possa contribuire al recupero di quanto si è perso negli ultimi tempi . Certo, l’editoria discografica attraversa un periodo buio, anche per il sopravvento di quelle forme di comunicazione che hanno indebolito le vendite di dischi, troppo spesso scaricati gratuitamente e illegalmente. Io, però, non mi piego e insisto: l’ascolto della musica non può passare unicamente attraverso internet». Il viaggio è ufficialmente cominciato. La seconda tappa a maggio, con la seconda pubblicazione: dove il trio di Marco Tamburini incontrerà il quartetto d'archi dei Vertere.