domenica 8 giugno 2008

Le note di Lacy su Fasano Jazz

Cronologicamente, Fasano Jazz è il contenitore estivo di tradizione ormai ramificata che parte (e si esaurisce) per primo, a queste latitudini. Il suo momento è giugno: e l’undicesima edizione sa concentrare in meno di una settimana quattro live, per l’occasione dirottati dal centro storico cittadino al chiuso (e anche al riparo, considerate le condizioni climatiche) del Cineteatro Kennedy e dello storico (e recentemente ristrutturato) Teatro Sociale. Quattro situazioni dal vivo che, in larga parte, rafforzano la propensione ad affacciarsi oltre lo steccato del jazz, inteso nell’accezione più stretta del termine (sul palco, si avvicendano prima Bill Brudford e Michel Borstlap, poi Brian Auger e gli Oblivion Express, infine la band di Allan Holddsworth: le sonorità sono dichiaratamente rockeggianti), lasciando però l’ultima data ad un quintetto dalle solide radici pugliesi. Che, assolvendo il desiderio antico dell’Ufficio Cultura del Comune di Fasano, responsabile del progetto e del cartellone (lo spazio destinato agli artisti di casa nostra non deve mancare mai), riavvicina il pubblico a spartiti di respiro più marcatamente jazzistico.
L’ultimo appuntamento, peraltro, sposa con convinzione l’idea magna dell’improvvisazione e, perché no, il gusto della ricerca, che potremmo sintetizzare in un vocabolo vago e anche abusato: sperimentazione. Diciamolo subito: la performance della formazione diretta da Gianna Montecalvo, vocalist barese che non ama apparire troppo spesso dietro al microfono (ma che, quando appare, lascia un’impronta), non è particolarmente ostica per le orecchie meno navigate, ma presuppone indiscutibilmente un interesse deciso per le tonalità e le architetture sonore meno convenzionali. Quelle che nascondono, per intenderci, un lavoro profondo e anche coraggioso, dove occorre liberare estro e fantasia. Ovvero, il lavoro quotidiano di gente come il pianista monopolitano Gianni Lenoci, che proprio dell’improvvisazione e della sperimentazione si nutre stabilmente, o del sassofonista pugliese più amato oltre i confini regionali (Roberto Ottaviano), o del batterista Marcello Magliocchi, tra i più innovativi della sua categoria. O dello stesso Giorgio Vendola, contrabbassista ancora giovane, ma già unanimemente apprezzato. Quello del quintetto, oltre tutto, non è un progetto qualsiasi, ma un atto di amore verso l’opera e la figura di Steve Lacy. E anche un atto di fede. Perché Lacy non era (e, ancora oggi, non è) un autore convenzionale, facilmente leggibile. Né troppo inseguito dagli interpreti italiani. Anche se sufficientemente appetibile per tributargli un’ora e mezza dai timbri sempre decisi, dai toni densi e pastosi, sempre vivi. E, talvolta, persino serrati.
“Steve’s Mirror", in realtà, è un’idea datata un paio di anni e già discograficamente affrontata, grazie al supporto dell’etichetta Blue Note. Dove le trame musicali sono affrontate con personalità. In cui voce e strumenti si inseguono e procedono assieme, compensandosi, completandosi e sostenendosi tra scat e assoli, accarezzando il passato e il tragitto artistico di ciascun singolo. «Quando, ad esempio, eseguiamo “Steve’s Mirror”, che poi è una composizione di Gianni Lenoci, avvertiamo la presenza di Lacy», confida Gianna Montecalvo. «E Lacy – aggiunge Roberto Ottaviano – rappresenta la nostra crescita musicale. Anche se noi tutti cerchiamo di non azzardare una contaminazione che possa nuocere alla sua produzione. Personalmente, ricordo che Lacy arrivò in Puglia, per la prima volta, trent’anni fa. Prima a Bari, alle Cantine del Cinestudio, e poi proprio a Fasano, alla Casina Municipale. E proprio lì io e Marcello Magliocchi approfittammo dell’occasione di poter suonare con lui. Io e Magliocchi che, tra parentesi, nel 1976, avemmo la possibilità di esibirci in questo stesso teatro, che non presentava come si presenta oggi. E questo significa che, evidentemente, il tempo passa».

Gianna Montecalvo (voce), Gianni Lenoci (pianoforte), Roberto Ottaviano (sax soprano), Giorgio vendola (contrabbasso) & Marcello Magliocchi (batteria) in "Steve's Mirror"

Fasano (BR), Teatro Sociale

Fasano Jazz 2008

(pubblicato dal sito www.levignepiene.com)