sabato 24 marzo 2007

La novità che conferma

La teatralità è la stessa di sempre. Come l’originalità, che è poi un segno distintivo del percorso artistico di una delle formazioni più versatili, fantasiose e regolari (per la ricercatezza dei testi, per la capacità di riciclare vecchie idee, rivestendole con panni nuovi, per l’attenzione puntualmente spesa nel mescolare stili e sonorità e, soprattutto, per la presenza costante sul palco e sul mercato discografico) dell’intero panorama cantautorale italiano. E anche l’intensità del sound è la stessa di un tempo. Esatto: gli Avion Travel, proprio per questo, non deludono mai. Congelando il tempo che passa e, piuttosto, rilanciando: il repertorio classico, ormai consumato (“Dormi e Sogna”, “Abbassando”, “Aria di Te”), nuove proposte (“Il Giudizio di Paride”), versioni aggiornate e rispettose di altrui successi passati (ricordiamo, per tutte, “Canzone Appassiunata”) e le cover di Paolo Conte (“Aguaplano”,”Un Vecchio Errore”, “Simadicandapaji” e la solo strumentale “Max”). Cover che, riunite, hanno recentemente impalcato un cd, motivando l’ennesimo tour, passato appunto, per la Valle d’Itria, sistemandosi nel cartellone invernale allestito dal Mavù di Locorotondo, masseria-club sdraiata nelle campagne che conducono sino a Cisternino. Location, questa, scelta – anche recentemente – per ospitare avvenimenti di indiscutibile pregio: ultimo, almeno in ordine cronologico, quello del live di Caetano Veloso, la scorsa estate. E non tradisce neppure il progetto itinerante della Piccola Orchestra: ci preme sottolinearlo. Continuando a puntare con orgoglio sul bagaglio delle emozioni e dei sentimenti. Tra smorfie e assoli, tra buon gusto e mestiere consolidato: lasciando incrociare elementi popolari ed eruditi pronti a sfilare assieme e convivere, senza sfidarsi. Esplorando, se vogliamo, sentieri apparentemente sicuri, eppure ugualmente rischiosissimi, come l’antologia musical-poetica del maestro astigiano, amico antico e –sappiamo – straordinariamente esigente e, dunque, anche scomodo. «Paolo Conte, del resto, significa qualche estate fa, in un momento in cui la musica si faceva per piacere e per mestiere», rivela Peppe Servillo, guida spirituale e líder máximo del gruppo casertano, animale da palcoscenico di immutata arguzia, nonché finissimo comunicatore e assemblatore di una macchina che, ormai, procede a memoria. Malgrado il turno-over.Sì, perché l’ensemble può anche rinnovarsi, a volte. Temporaneamente o definitivamente: questo è da chiarire. E, se è vero che lo stesso Servillo, il debordante Fausto Mesolella (alle chitarre) e il batterista Mimì Ciaramella (anche alla voce: niente male, davvero) restano tre pietre miliari, è pure vero che si rivede Vittorio Remino al contrabbasso in luogo di Ferruccio Spinetti, così come Falvio D’Ancona (tastiere) avvicenda Mario Tronco, ultimamanete assorbito dall’Orchestra di Piazza Vittorio. E c’è, infine, una novità assoluta. E femminile. Si chiama Martina Marchiori: al violoncello, per la precisione. La nuova formazione, peraltro, non contempla fiati: e, dunque, manca anche il sassofonista Beppe D’Argenzio. Il prodotto finale, comunque, non perde equilibrio, né pienezza. Il concerto è uno di quegli appuntamenti con gli Avion Travel che conoscevamo: rotondi, serrati, avvolgenti. Oltre tutto, la platea (vicinissima, praticamente a contatto) non priva il live né di sostanza, né di fragranza. Finendo, anzi, per esaltarne la teatralità, che Servillo chiama pagliacciate. Ben venga, allora, questa nuova Piccola Orchestra. E che torni pure a trovarci, tra un po’. Scontentando, magari, quanti inorridiscono davanti alle cover. Che, attenzione, non costituiscono la spina dorsale dello spettacolo, ma lo completano. Quelle cover che, forse, qualcuno vorrebbe intatte, identiche agli originali. Che intatte e identiche, però, non potranno mai restare. Perché l’operazione non avrebbe senso alcuno: la musica dal vivo, scriviamolo pure, è soprattutto improvvisazione. Ricordiamocene, talvolta. E diffondiamo il concetto, se possiamo. Aiuterà.

Piccola Orchestra Avion Travel (Peppe Servillo: voce; Fausto Mesolella: chitarre e cori; Flavio D’Ancona: tastiere; Vittorio Remino: basso e contrabbasso; Martina Marchiori: violoncello; Mimì Ciaramella: batteria e voce)
Locorotondo (BA), Mavù Club
Mavù Plus

(pubblicato sul sito www.levignepiene.com)