domenica 14 maggio 2006

Dischi - Le quattro linee di Fo(u)r

Musicisti per passione. E per professione. Dotati di idee imprenditoriali: segni particolari che non fanno male. E, quindi, all’occorrenza, produttori. Di se stessi, ma non solo. Dopo averci pensato per mesi interi. Guido Di Leone, chitarrista barese, il trombettista fasanese Mino Lacirignola e Larry Franco, vocalist e pianista tarantino, suonano ovunque e hanno inciso tanto. Passando spesso attraverso le maglie strette delle case discografiche e della distribuzione: ritrovandosi a spendere cifre che possono diventare ragguardevoli, senza ottenere il riscontro atteso. «E allora – dice Guido Di Leone – abbiamo deciso di unire le forze e di fondare un’etichetta, la Fo(u)r. Cioè, i dischi li registriamo, li produciamo e li distribuiamo noi, scavalcando le case discografiche che così poco hanno dato al jazz e, più in particolare, alla musica di casa nostra. Basta sapersi organizzare e avere un po’ di tempo. Proprio per questo, abbiamo coinvolto Tonio Del Vecchio, un amico che è poi il grafico di tutti i nostri precedenti lavori. E’ il quarto fondatore dell’etichetta, non è un musicista, ma sa muoversi benissimo, in questo ambito. E così facciamo tutto in casa, recandoci in Calabria per approntare materialmente il disco. Utilizziamo lo studio di registrazione del Pentagramma di Bari, ma possiamo appoggiarci anche altrove. Dove l’autore del disco vuole, per intenderci. E sì, perché l’etichetta non è aperta ai soli fondatori, ma a tutti».
L’idea è quella di promuovere qualsiasi tipo di lavoro che possa suscitare interesse, senza limitazioni dettate dal prestigio del nome del musicista che vuole promuoversi con un cd. «Ma, soprattutto – continua Guido Di Leone – la Fo(u)r vuole seguire il prodotto dopo la sua realizzazione in studio. Curandone particolarmente la distribuzione e la pubblicizzazione. Non siamo sognatori, ma possiediamo buone intenzioni. Perciò, abbiamo già intavolato un discorso concreto con la Feltrinelli e con altri soggetti che hanno mostrato di gradire l’iniziativa».
La Fo(u)r prevede quattro binari musicali. Il primo è riservato al classic jazz, il secondo al contemporary jazz, il terzo a quelle sonorità che dal jazz si discostano, senza però rifiutarlo, e il quarto alla realizzazione dei promo. I primi due album usciti sotto la nuova etichetta sono già in commercio. Parliamo del debutto discografico di Nino Di Leone («Quel Che Non Si Fa Più», ventotto tracce in cui il pianista ripercorre musicalmente gli anni cinquanta e sessanta, passando da autori come Kramer, Buscaglione, Luttazzi, Batacchi e Cichellero) e di «All the Way», il disco griffato Francesca Leone, vocalist barese che ha dedicato il lavoro a Jimmy Van Heusen con il suo quartetto, composto dallo stesso Guido di Leone (chitarra, batteria e arrangiamenti), da Teo Ciavarella (al pianoforte) e da Aldo Vigorito (al contrabbasso). Il terzo prodotto, invece, è uscito in questi giorni: «Sì – conclude Guido Di Leone – e si chiama «Tribute Duez», per la linea contemporary jazz. Il sottoscritto è il protagonista al fianco di quattordici musicisti, tra i quali spiccano Franco Cerri, Dado Moroni, Gerry Smulian, Ira Coleman, Marco Tamburini e Paola Arnesano. Con ognuno dei quali, ovviamente, mi esibisco in duo. La collana, però, si allungherà molto presto. I primi riscontri sono positivi. Inoltre, sta per essere pubblicato, sempre sotto l’etichetta Fo(u)r, il libro di tecnica trombettistica curato da Mino Lacirignola. Significa che non abbiamo tralasciato neppure questa opportunità».

(pubblicato dal mensile "Pigreco")