sabato 15 dicembre 2012

Magnolia, la bimba dalle scarpe rosse

Magnolia è un disco firmato. Perchè ogni accordo trascina il nome e il cognome di chi lo ha disegnato. E anche al primo ascolto, senza conoscere l'autore, quelle note e quegli spartiti svelano il pianismo - questa volta ancora più fresco, più immediato e meno intimo - di Mirko Signorile. Che, al Teatro Forma di Bari, presenta l'ultima produzione della propria già sufficientemente corposa collana personale. Ovviamente commercializzata a ridosso dell'evento (il trenta novembre, per essere precisi) dalla Auand Records, etichetta biscegliese che ama occuparsi del talento musicale sparso per le contrade di Puglia. E, tra parentesi, sostenuta da Puglia Sounds: a conferma della forte pugliesizzazione dell'operazione, come proprio Signorile conferma con orgoglio in coda al concerto, sul palco. Dove, con il pianista di Modugno, si riuniscono il contrabbassista Giorgio Vendola, il batterista Fabio Accardi, il percussionista Cesare Pastanella e la violoncellista Giovanna Buccarella. Formazione, questa, ormai collaudata: ma integrata, seppure per pochi minuti, dalla voce di Giovanna Carone, compagna di viaggio in un'altra avventura parallela.
Magnolia, dunque: questo è un album che coniuga e miscela leggerezza e semplicità, ma senza sminuire lo spessore compositivo. E senza ripercorrere il solco di Clessidra, il primo (e fortunatissimo) lavoro confezionato a proprio nome da Mirko Signorile: una scelta, immaginiamo, precisa. E che ci sentiamo di condividere. E', di fatto, un disco diverso. Più attento, probabilmente, a certi gusti della gente, che oggi si avvicinano ad una musica meno cerebrale, più diretta. Ma, comunque, venato da sonorità digeribili: per ogni tipo d'orecchio. Le tracce sono undici, di minutaggio contenuto. Come sono undici le storie raccontate attraverso gli occhi di una bambina dalle scarpe rosse: Magnolia, appunto. "Viola" è il colore preferito dell'autore. Un ragazzo di trentanove anni (a febbraio) che prova a sognare. Oppure, il colore della sua anima. "Come i Burattini" è quel mondo in cui le gioie e la malinconia si incontrano. "La Rosa nel Deserto" è un brano che nasce per caso e per necessità, ma anche un omaggio all'Africa. "Magnolia", che dà il titolo all'intera raccolta, è una bimba immaginaria che possiede il dono di sorprendersi. "E Si Aprirono le Ali" è dedicata a quanti escono da un periodo particolarmente delicato della propria vita. "Il Giro della Testa", vocalizzato da Giovanna Carone, è quel momento in cui si materializza qualcosa di inatteso. "La Danza del Rivale" sono le evoluzioni da corteggiamento di un uccello. "Racconti di Fata" parla di magia ed incantesimi. "Autoritratto" è la fotografia di una persona solare e, contemporaneamente, un pezzo che si appoggia sul più noto "Retrato em Branco e Preto", musicato da Tom Jobim. "Intorno a Me" è pensato in sol, esattamente come "Intorno a Noi", inserito in Clessidra. E, infine, "La Villa Bianca", ambientato ad Ostuni e dedicato a una persona cara che non è più tra noi, è composto per soli piano e violoncello.
La situazione live, curata da Bass Culture, così come il lavoro discografico, persegue i concetti di bellezza e di passione. Ma, innanzi tutto, certifica l'estrema sensibilità di un artista versatile, che sa districarsi attraverso stili diversi e impostazioni differenti. Lasciando, sempre e comunque, un'impronta. La propria impronta. Basta ascoltare, per rendersene conto.

Mirko Signorile (pianoforte), Giovanna Buccarella (violoncello), Giorgio Vendola (contrabbasso), Fabio Accardi (batteria) & Cesare Pastanella in "Magnolia". Guest Giovanna Carone (voce).
Bari, Teatro Forma