sabato 12 novembre 2011

Il sogno americano di Daniela


La cattiva notizia corre sul filo virtuale della rete. Perchè, oggi, quasi tutto passa prima dai canali di internet. E corre veloce. Facebook è una lama affilata nel cuore del pomeriggio e, per chi arriva in ritardo, della sera. Una sera spesa, un po' ovunque, tra castagne e novello. Daniela è nel posto sbagliato, al momento meno opportuno. Broadway, New York. L'arteria spacca Manhattan e l'incrocio con la centoseiesima strada spezza un sogno americano. Il suv sfreccia sull'asfalto e la travolge: dettagli della prima ricostruzione del fatto. Daniela, a trentadue anni, ci lascia. La polizia a stelle e strisce fornisce pochi particolari. Quanto basta per sapere che non c'è domani. Folti riccioli rossi, sorriso gentile, voce ormai preparata al gran salto: perchè l'America, per chi naviga tra il soul e il jazz, il blues e il gospel, è sempre l'America. E New York è sempre un po' più America di altri luoghi. Da Andria, Daniela D'Ercole aveva scelto il suo cammino. Passando per i club, le piazze e i teatri di Puglia. Il primo viaggio oltre oceano, temporaneo. Poi, il rientro tra le contrade di casa nostra. Giusto per riannodare i contatti con il suo mondo di sempre. E per vagliare nuove soluzioni. Come il tango e le note d'Argentina: il progetto si era consumato in una sola data, ad Ostuni, quest'estate. Al fianco di una formazione d'archi e della fisarmonica di Giorgio Albanese. C'eravamo. E, proprio lì, Daniela faceva sapere della nuova avventura che l'attendeva. Ancora in New Jersey. Un'avventura più lunga, questa volta. E definitiva, probabilmente. La decisione era presa, ormai. Ma solo a novembre, qualche mese dopo, avremmo scoperto che l'avventura era quella finale. La jam session aspettava Daniela: appuntamento saltato. Con tutti i progetti. E con tutte le illusioni: perchè chi campa di arte, vive anche e soprattutto di illusioni. Che l'Italia, di questi tempi, non permette più a nessuno: musicisti compresi, ci mancherebbe. Bagaglio di viaggio e tante speranze: certe volte, va bene. E, allora, è meglio provare. Per non ereditare rimpianti o scrupoli. Senza sapere cosa c'è dietro l'angolo. O ai confini della centoseiesima strada: dove tutto può finire, all'improvviso. Dove scopriamo di sentirci un po' più soli. E dove la comunità musicale di Puglia elabora il suo terzo lutto, da giugno ad oggi: perchè non abbiamo dimenticato nè Pierpaolo Faggiano, nè Massimo La Zazzera. Intanto, dentro il bagaglio di Daniela, resta The Peacocks, il primo (e unico) disco registrato a suo nome, nel duemilaotto, con Ettore Carucci, Giuseppe Bassi e Marcello Nisi. Dove, tra questa e quella traccia, si respirava il profumo del musical, una delle sue passioni tra le note. Proprio quel musical nato e cresciuto a Broadway, quella strada immensa che spacca Manhattan e che, una sera di autunno, ha spezzato un sogno. Il sogno americano di Daniela.