venerdì 27 maggio 2011

Hocus Pocus, nel segno di Steve Lacy


Laboratorio di idee. Laboratorio di note. Buono per crescere, confrontarsi. Per ricercare e cercarsi. Studio e pratica: cioè idee e azione. Dove sembra persino che valga tutto. E dove, comunque, tutto fa musica. Hocus Pocus è il laboratorio jazzistico del conservatorio di Monopoli. Ma chi conosce certe dinamiche e la storia recente dell’istituto, sa che è anche e soprattutto il laboratotrio di Gianni Lenoci: un intellettuale degli spartiti di casa nostra. Un artista e, ovviamente, un coordinatore che possiede intuito e intuizioni, molta pazienza e, certo, molto coraggio: un visionario, nel senso migliore del termine, avvinghiato ai suoi punti di riferimento, che crea continuamente e difficilmente si ferma. Per dovere e per passione.
La Hocus Pocus, ne abbiamo già parlato in passato, è una formazione di identità variabile che, praticamente ogni anno, si dedica un percorso progettuale e un concerto ufficiale. Numericamente, si è di nuovo allargata: potendo, ovviamente, contare sul corposo bacino di fruitori dei corsi ad indirizo jazzistico del conservatorio. Questa volta, la situazione dal vivo raduna più di trenta musicisti, tutti pugliesi: giovani, meno giovani e giovanissimi (addirittura un dodicenne, il trombettista Lorenzo Loliva, putignanese). La location, invece, è quella di Masseria Spina, fortificazione agraria riconvertita da alcuni anni, posizionata a ridosso del centro urbano. Dove, appunto, il Dipartimento di Nuove Tecnologie e Nuovi Linguaggi Musicali del “Nino Rota” e l’Associazione Musicale Euterpe di Massimo Felici hanno voluto far confluire i testi di Georges Braque e la musica di Steve Lacy, cioè colui che, più di ogni altro, ha influenzato il cammino musicale di Lenoci e, dunque, anche le scelte didattiche del pianista monopolitano. Per l’occasione, arrangiatore e direttore dell’ensemble, ma non esecutore. Al cui fianco ha cooperato la vocalist svizzera Irene Aebi, compagna di vita dell’autore statunitense e guest del live, accolta da un applauso convinto e prolungato.
Riassumendo, Tips è una raccolta di quattordici aforismi e osservazioni selezionate dai quaderni del pittore Braque, che si muove tra le letture che proprio Lacy ha contribuito a diffondere e certe tonalità minimaliste, fortemente anni settanta. Dove la vocalità, però, si assicura uno spazio ben definito. «E dove – aggiunge Gianni Lenoci – la musica correda i versi e viceversa. Ecco, Lacy avrebbe parlato di una cantata tascabile». Cinquanta, cinquantacinque minuti intrisi di sperimentazione e di suoni che, ad un primo ascolto, possono apparire smozzicati, repressi, strozzati. Il lavoro è corale, profondo: vissuto sulle corde dell’improvvisazione, che è un po’ l’anima di un laboratorio. E il prodotto, aperto anche a qualche trovata goliardica, è assolutamente più cameristico di altre precedenti esperienze targate Lenoci. Che aggiunge: «Questo è il frutto di una lunga ricerca, una delle tante nelle quali il conservatorio di Monopoli si impegna da tempo. Ogni anno cerchiamo di realizzare qualcosa attorno alla figura di Lacy, uno dei compositori più ispirati del secolo appena passato. E la scelta non è casuale: del resto, inseguendo la sua opera, possiamo ripercorre i sentieri del jazz sin dalle origini o quasi. Le sue composizioni, per me, sono la base con cui mi confronto quotidianamente e con la quale invito i miei allievi a confrontarsi. Lacy mette assieme dimensione poetica e spirituale, affondando le radici nel testo, che poi impone il ritmo. Oltre tutto, la passione di Lacy per le arti, tutte le arti, mi affascina particolarmente. Ed è per questo che auspico, nel futuro prossimo, un corso specifico su di lui al conservatorio».

(foto Valentina Serra)

Irene Aebi (voce) & l’Hocus Pocus Lab Orchestra (Stefano Luigi Mangia: voce; Maria Luisa Capurso: voce; Connie Valentini: voce; Chiara Liuzzi: voce; Patrizia Vigneri: voce; Dionisia Cassano: voce; Valentina Negro: voce; Carolina Bubbico: voce; Cristiana Verardo: voce; Luisa Tucciariello: voce; Antonella Chionna: voce; Giacomo Grassi: pianoforte; Dario Negro: chitarra; Enrico Linsalata: chitarra; Giancarlo Del Vitto: chitarra; Emanuele De Lucia: chitarra; Giorgio Albanese: fisarmonica; Francesco Del Prete: violino; Emanuela Lioy: violino; Roberto Piccirilli: violino; Vittorio Gallo: sassofono; Mafrco Bernardi: sassofono; Giuseppe Doronzo: sassofono; Carlo Mascolo: trombone; Vito Emanuele Galante: tromba; Lorenzo Loliva: tromba; Stefania Fracasso: basso elettrico; Daniele De Pascalis: contrabbasso; Pasquale Gadaleta: contrabbasso; Giacomo Mongelli: batteria; Michele Ciccimarra: batteria; Paolo Laghezza: percussioni; Giuseppe Di Bari: percussioni) diretta da Gianni Lenoci in “Tips”
Monopoli (BA), Masseria Spina